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mercoledì 9 novembre 2016

VEDO LA GENTE ESPERTA DI POLITICA USA

Ci risiamo. La vittoria di Trump alle elezioni USA ha scatenato il Popolo dei social ed in particolare sia i tuttologi che i radical-chic-benpensanti, i quali hanno passato le ultime ore ad indignarsi e a comunicare le proprie analisi politiche al mondo.


Gli Italiani, si sa, sono un popolo di tuttologi e Internet non ha fatto altro che fornire una mostruosa cassa di risonanza a questa indole da esperti, tanto che appena un paio di settimane fa la gggente disquisiva di magnitudo come se fosse la ricetta della carbonara. 
Eppure questa isteria collettiva per il risultato elettorale degli USA riesce a far storia a parte, perché raduna, da un lato, i tuttologi e, dall'altro, gli indignati, due categorie che da sole costituiscono buona parte del Popolo del Web, a noi tanto caro.





I TUTTOLOGI


Nulla sfugge al tuttologo: chi convocare in Nazionale, l'esatto spessore del cornicione della pizza, come costruire ponti e viadotti autostradali... sono tutte materie che per lui non hanno segreti. Figuriamoci le elezioni americane! A chi serve leggere i giornali, verificare i sondaggi, seguire i dibattiti in TV, quando abbiamo a disposizione su Facebook tutti questi amici esperti in politica estera? Che poi, sono pure persone riservate, a modo loro: per tutto il resto dell'anno, infatti, sono occupati a condividere frasi di Jim Morrison (che, si sa, si è espresso su tutto) o a lamentarsi del caldo o del freddo, tanto che tu quasi quasi pensi di avere a che fare con una truppa di lobotomizzati. Ma quando meno te lo aspetti, zac, ecco che questi fenomeni fermano la macchinetta del kaffè e mettono a disposizione del Web la loro infinita conoscenza, proclamando che - sì - a loro era tutto chiaro fin dall'inizio, che il risultato avrebbe dovuto essere previsto e che solo gli imbecilli pensavano diversamente. Ovviamente, loro sono già in grado di esporre quali saranno le prossime mosse della Casa Bianca nei prossimi mesi. Basta seguire il loro profilo, tra una foto di cani/gatti e un selfie nel cesso di un locale.


GLI INDIGNATI


Gente che si dice in lacrime e gente polemica fin dalle prime ore del mattino: questo più o meno il quadro della situazione tra le sempre nutrite file di indignati, che si dicono basiti dal risultato elettorale. In gran forma i radical chic boriosi, che per un giorno lasciano in pace Salvini e puntano il dito contro gli americani, a cui attribuiscono il patentino di "idioti", domandandosi come si può essere così stupidi da votare per Trump. Il che, detto da chi ha vissuto in un paese in cui per anni, a parole, nessuno votava per Berlusconi, fa un po' sorridere. Indignati sì ma anche preoccupati quelli che nella vittoria di Trump vedono imminenti disgrazie per tutto il mondo, tra spettri di razzismo, guerre mondiali e quant'altro. Peccato, perché fino a ieri nel mondo andava tutto bene. Soprattutto in Italia, dove i nostri fieri commentatori, tra un post e l'altro, sono impegnati a rispondere in un call center, mentre a casa (in affitto con altri venti coinquilini) hanno appeso fieramente la loro laurea in filosofia.
Meglio tornare a parlare delle convocazioni in Nazionale, dai.

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