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martedì 8 novembre 2016

CIVILIZATION VI: UN CAPOLAVORO A META'

Atteso da milioni di persone, dopo mesi di screenshot elargiti con estrema parsimonia dalla Firaxis, il 21 ottobre scorso è finalmente uscito l'ultimo capitolo della più celebre saga di giochi partorti dalla mente di Sid Meier: CIVILIZATION VI!
Dopo averci giocato per circa 60 ore nelle ultime due settimane, perdendo ogni contatto con la realtà e rinunciando ai bisogni più elementari, siamo pronti a darvi il nostro autorevolissimo quanto non richiesto parere.






LA GRAFICA CARTOONESCA CI PIACE

Eravamo perplessi all'inizio, ma sono bastate poche ore per affezionarsi a questo tipo di grafica così stilizzata e colorata.


In fin dei conti è un gioco che vuole riassumere in 500 turni circa 4000 anni di civilizzazione umana e nel quale in una stessa città a fianco delle Piramidi possiamo trovare il Big Ben e la Torre Eiffel.
Un'eccessiva ricerca di realismo sarebbe suonata a dir poco stonata.



I NUOVI DISTRETTI CI PIACCIONO

Una delle più attese novità di quest'edizione era l'introduzione dei cosiddetti distretti; in poche parole ora gli edifici sono divisi per tipologie e non stanno più tutti ammassati nel (intasato) centro cittadino, ma si differenziano occupando ognuno la propria casella.



Il numero di abitanti limita quello dei distretti che è possibile costruire, di modo che non sia possibile costruire tutto in ogni singola città, ma si è piuttosto invitati a diversificare la produzione e le costruzioni da luogo a luogo, sfruttando le caratteristiche morfologiche del territorio a nostra disposizione.


IL DOPPIO ALBERO DELLA RICERCA CI PIACE


Un'altra idea brillante è stata quella di separare la ricerca scientifica da quella civica. In effetti non sempre ad un avanzamento in campo tecnologico si è sempre accompagnato un determinato progresso in ambito sociale.
La separazione dei due ambiti, così come la creazione del nuovo sistema delle "carte" per determinare la politica del proprio governo è qualcosa di molto interessante; pur se, dobbiamo dirlo, spesso capita di ritrovarsi a fare scelte molto simili ed a privilegiare la ricerca scientifica su quella culturale.

LA DIPLOMAZIA NON CI E' PIACIUTA


Le promesse su una IA più intelligente e coerente sono state infrante. Piuttosto fragorosamente. Il nuovo sistema dei casus belli è sicuramente intrigante, ma appare troppo avanti nel corso del progresso civico e di fatto non è utilizzabile se non nel mid-late game.
Il computer inoltre denuncia impunemente senza che questo causi a lui alcun malus da parte degli altri giocatori, mentre dà una sostanziale penalità di bellicosità se proviamo a farla noi.
A quanto pare, poi, vincere una guerra pur se siamo stati noi a subire una (spesso immotivata) dichiarazione di ostilità, non fa altro che generare malus nei nostri confronti, aumentando la probabiltà di altre dichiarazioni di guerra. E se quella guerra la perdi? Bè, allora il tuo esercito è debole ed è molto probabile che qualcuno per questo ti denunci e ti dichiari un'altra guerra.
Insomma, che si vinca o che si perda, l'opzione militare è sempre quella più ricercata dalla IA e non c'è nulla che si possa fare per evitarla.
Con buona pace del (bellicosissimo) Gandhi.



LA RICERCA SCIENTIFICA NON CI E' PIACIUTA


Alcune cose non ci hanno convinto affatto e la ricerca scientifica è una di queste. Innanzitutto ci sono troppe poche unità; ne mancano troppe rispetto a Civ V e specie nella fase finale di gioco questo è un difetto. Dove sono i paracadutisti? E gli squadroni X-Com? E i bombardieri stealth?
Gli aerei poi, arrivano troppo tardi e, almeno fino alla difficoltà 6, non abbiamo mai avuto necessità di usarli per vincere una partita nè tantomeno li ha utilizzati il computer.
Per gli amanti delle navi, infine, è una delusione upgradare la possente corazzata (molto bella sia graficamente che a livello di effetto quando fa fuoco) al tristissimo incrociatore lanciamissili, che sembra un giocattolino in stile Micromachines.

LE MAPPE NON CI SONO PIACIUTE


Le mappe sono poche, tremendamente poche; si è costretti a giocare sempre con quella Continenti, perchè Pangea è improponibile così come la ciambella col mare in mezzo...neppure le isole sono fatte bene, perchè questo benedetto frattale ci restituisce delle forme assolutamente improponibili per giocare.
La quantità e tipologia delle risorse ci lascia ugualmente assai perplessi: concentrazioni infinite di un tipo di risorsa e neanche l'ombra di un'altra?
E inoltre: com'è che mi basta avere 1 singola risorsa di Cavalli e un misero accampamento per produrre un numero illimitato di cavalieri?
Mistero della fede.

CONCLUSIONE

Civilization VI è molto bello e si lascia giocare in maniera divertente e appassionante. "Ancora un turno" sarà la frase che nella vostra testa direte più spesso e su questo pochi dubbi: le ore voleranno!
Tuttavia la sensazione è di un gioco uscito monco. Volutamente? Noi di Tenflixx temiamo di sì. Ormai espansioni, add-on e dlc la fanno da padrone e ne sono sicuramente previsti a bizzeffe.
Il videogiocatore come pollo da spennare pare essere una costante da qualche anno a questa parte e quelli di casa Firaxis non fanno eccezione; potevano darci un gioco completo in sè, hanno scelto di darci qualcosa di profondamente incompleta per poterci vendere le correzioni strada facendo.
Da Sid Meier ci aspettavamo qualcosa di più.
Ma lo perdoniamo, perchè in fin dei conti con una sigla così, si può fare di tutto.


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